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Comune di San Germano Chisone
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Da visitare nel Comune
Il Parco Comunale Villa Widemann

Storia

La realizzazione del Parco e la costruzione di Villa Widemann risalgono al 1940 ad opera di Vittorio Widemann,  proprietario dell' ex Cotonificio.

L'Amministrazione Co­munale di San Germano Chisone li ha acquisiti dagli eredi nel 1979.

Il complesso è adibito a Munici­pio e Parco attrezzato aperto al pubblico, largamente fruibile per la sua collocazione nel concentrico del paese. Questo significativo esempio di Parco cittadino  è sede di varie associazioni, del MuseumSkirochon, della Sala Widemann, dell'Ambulato­rio polivalente e dell'Ufficio Postale. Un'area giochi attrezzata e numerose panchine consentono di fruire di gradevoli angoli del giardino. Durante la stagione estiva il vasto pra­to a levante dell'edificio, circondato da alberi di prima grandezza, è la splen­dida cornice di concerti, rappresen­tazioni teatrali e attività ludico-educative nell'ambito di estate ragazzi.

La Villa, denominata in passato Villa  Prà Maria, architettonicamente ricalca l'impianto delle residenze pa­dronali dell'epoca, di stile anglo­sassone.

L'edificio è a due piani fuori terra ed a pianta rettangolare. II materiale predo­minante  esternamente è il travertino, mentre all'interno il legno ed il marmo si accostano armoniosamente.

Il tetto in "coppi alla piemontese", le colonne del terrazzo e del protiro, sono gli elementi che conferiscono una nota di spicco alla biancheggiante costru­zione.


Il Parco 

Il Parco, in stile paesaggistico inglese, è un gioiello botanico della Valle Chisone: i maestosi faggi, i cedri e numerose altre essenze arboree hanno ormai raggiunto età e dimensioni ragguardevoli e sono veri e propri patriarchi vegetali di grande valore e fascino. Alberi possenti, arbusti da fiore e la panoramicità del luogo conferiscono al giardino un dinamico equilibrio. La sequenza temporale delle fioriture riflette l'avvicendarsi delle stagioni. 

Le lampade e i proiettori orientabili, in­stallati per illuminare i viali principali ed alcuni esemplari arborei di grossa mo­le, creano di notte un piacevole effetto scenico, non privo di suggestione. Dal punto di vista dell'impianto geome­trico il Parco è assai gradevole, con pro­spettive distensive che dal lato della Vil­la verso l'abitato permettono di ammi­rare il vallone di Pramollo, il monte Gran Truc, la costa Lazzarà, il poggio boscoso dei Pi­ni e le linee chiaro-scure dei campi e dei terrazzamenti in pietra che delimi­tano i coltivi delle borgate.


Il patrimonio floristico

Di fianco al viale di ciliegi da fiore si tro­va il "laghetto" nel quale si specchia­no un maestoso faggio pendulo, un abete rosso pendu­lo,rododendri e azalee.

II viale principale di accesso da via delle Scuole compren­de una doppia fila di ippocastani, delle graziose nandine Fire power, azalee giapponesi, ellebori e peonie.

Verso valle, lo sguar­do spazia sull'ampio anfiteatro che co­stituisce la parte centrale del giardino. II prato, leggermente degradante verso levante, è fiancheggiato su due lati da boschetti simmetrici comprendenti ce­dri,crittomerie,faggi penduli, cipressi di Law­son;die­tro ad essi corre una fila di tigli  a formare un viale cingen­te l'anfiteatro.

Sullo sfondo del prato una grande aiola di eriche e biancospini a fiori rosa allevati ad alberello e disposti ad emiciclo, creano un punto focale che dona profondità ed una lunga prospettiva all'insieme; dietro ad essi si staglia una quinta di bambù.

Nel contesto floristico l'attrattiva speci­fica del Parco è costituita dalle piante arboree ed arbustive, nota dominante del paesaggio, scelte con un attento dosaggio delle masse e dei contrasti di colore.

La tendenza al severo verticalismo delle conifere è compensata dall'espan­sione laterale di latifoglie dalle leggere chiome; ne sono esempio i faggi pen­duli che conferiscono all'insieme carat­teri di spontanea naturalezza ed i maestosi faggi a foglia rossa che con i loro grandi rami e la nodosità delle radici, riempiono di figure fatate la fantasia di bimbi ed adulti.

Limitandoci alle specie legnose sono presenti oltre trenta famiglie bo­taniche. Elevato è  il numero delle coni­fere, rappresentate da 4 famiglie: Pinaceae, Taxodiaceae, Cu­pressaceae e Taxaceae.

Aceri giapponesi ed a­mericani, betulle  e so­prattutto faggi purpurei, tricolori e penduli con­feriscono un piacevole effetto per la forma dei rami, il colore del fogliame e del tronco in parec­chi mesi dell'anno.

Sebbene la scelta di alcune specie pos­sa essere discutibile sul piano dell'in­serimento nell'ambiente fitogeografico e nel paesaggio locale nella fascia climatica del Castane­tum,sotto il profilo estetico-ricreativo l'insieme ha assunto negli anni una no­tevole armonia ed un indiscutibile valo­re paesaggistico. L'equilibrio vegetale è dinamico, reso marcatamente evi­dente dall'avvicendarsi delle stagioni ed accentuato dalle piogge, dalla neve e dal vento che variano colori, forme, suoni e profumi rendendo l'insieme leg­giadro e mutevole.

La sequenza temporale delle fioriture è compiuta felicemente. Dopo essere sbocciati in pieno inverno i fiori del noc­ciolo, del calicanto e dell'Ed­geworthia papyrifera,seguono le fiori­ture più spettacolari: gialla delle forsi­zie, bianca della magnolia stellata, rosso-violacea della Magnolia x soulan­geana, rosso porpora della magnolia Susan, rosso scar­latto dei cotogni giapponesi, rosso, rosa, bianco, viola di camelie, azalee e più tardi dei cornioli da fiore.

Tra le specie poco diffuse alle nostre la­titudini segnaliamo un esempla­re di arancio trifogliato e numerose palme della Cina, peraltro ben svi­luppate e vigorose, che formano boschetti che evocano nell'immaginario collettivo paesaggi e luoghi distanti da noi.

Le numerose e preziose es­senze botaniche arboree ed arbustive conferiscono un tono di prestigio all'insieme, che si arricchisce di anno in anno di nuove entità e collezioni. La bellezza e l'armonia di particolari angoli è vivacemente accentuata da narcisi, ciclamini, ellebori, peonie che ravvivano il giardino di note e tonalità cromatiche in tutte le stagioni.

Arbusti da fiore danno macchie di colore durante molti mesi dell'anno: i lillà, le ortensie, l'ibisco della Siria, i clerodendri, le spiree, i cornioli. Tra questi troviamo, oltre al Cornus alba sibirica dai rami rosso fuoco che spiccano soprattutto d'inverno sulla neve, i pregiati e leggiadri cornioli da fiore: Cornus rutgan Stellar pink, il Cornus kousa Satomiche a primavera stupiscono il visitatore per la bellezza e la copiosità delle fioriture. Il monumento degli Alpini è abbellito con un'aiola di graminacee ornamentali quali Imperata cilindrica e Festuca glauca californica.

Per la sua limitata estensione (17.267 m2) non è possibile parlare di fauna tipica del Parco, tuttavia in esso nidifi­cano numerosi uccelli (merli, cince, pas­seri, cardellini, lucherini, verdoni, codi­rossi, fringuelli, picchi, civette e gufi) che trovano nelle zone alberate il loro regno e sono altresì presenti parecchi micromammiferi e visitatori occasionali quali ghiri, scoiattoli, tassi e volpi.



La manutenzione del Parco e le nuove collezioni

 L'Amministrazione Comunale è particolarmente consapevole del valore del patrimonio arboreo del Parco, che richiede un sapiente ed attento lavoro di manuten­zione ordinaria e straordinaria, l'impianto di nuove essenze, la sostitu­zione degli esemplari morti e deperiti. Per conservare   questo patrimonio, non meno rilevante e non meno pre­zioso dei manufatti architettonici, ma as­sai più fragile perché esposto agli agenti atmo­sferici, ai patogeni e alle invalicabili leg­gi del tempo e della vita, occorrono ta­lento, risorse e costanza. 

Recentemente la  Villa  è stata abbellita con la messa a dimora  di preziose piante acidofile quali camelie, azalee, ortensie, eriche. Sono state privilegiate le azalee a foglia persistente (azalee giapponesi) per conferire maggiore valenza estetico-paesaggistica durante tutte le stagioni, rispetto a quelle a foglia caduca (Azalea mollis). Sono state scelte varietà a fioritura precoce, media e tardiva in modo da assicurare una fioritura da aprile a giugno. Le varietà di azalea giapponese (Azalea japonica) impiantate sono:
  • Silvester: fiore piccolo, di colore rosa brillante, fioritura precoce;
  • Johanna: fiori di colore rosso cupo, fioritura tardiva;
  • Hino Crimson: fioritura precoce, abbondante, rosso vivo;
  • Rosa Gritten: fiori rosa, grandi, media epoca;
  • Stewarstonian: fiore rosso vivo, di media dimensione, media epoca di fioritura;
  • Favorite: fiori rosa intenso, fiorisce in media epoca.
Le aiole sono state inoltre arricchite con eriche dai colori rosa e bianco (Erica x darleyensis) e da ortensie, piante molto decorative, a foglia caduca, con fiori dai colori più svariati, a lunga fioritura da luglio a settembre inoltrato. Oltre alla popolare ortensia che predilige suoli acidi ed esposizioni a mezz'ombra e che fiorisce su rami dell'anno precedente, sono state impiantate alcune ortensie arbustive. Le ortensie arbustive hanno struttura legnosa, fioriscono sui germogli dell'anno e vanno accorciate a fine fioritura; sono rustiche e poco esigenti in fatto di suolo ed esposizione, possono essere piantate anche in pieno sole.

Una preziosa collezione di camelie ha arricchito il Parco.
Nel mondo le specie di camelie conosciute dai botanici sono circa  250, originarie di vaste zone dell'Estremo Oriente, dall'Himalaya al Giappone e dal Sud della Cina fino al Borneo. La maggior diffusione e concentrazione di specie si ha tuttavia in Cina Meridionale, in particolare nel Guangxi e nello Yunnan. In Oriente la coltivazione delle camelie risale ad epoche remote, mentre in Europa il suo impiego come pianta ornamentale ha raggiunto notevole popolarità solamente alla metà dell'Ottocento.

Le camelie maggiormente coltivate nel Vecchio Continente sono due:
Camellia japonica, a fioritura primaverile e Camellia sasanqua a fioritura invernale.

In Italia sono diffuse nei più bei parchi e giardini soprattutto in Toscana, in Liguria, in Lombardia e nel Verbano.

La collezione di 21 varietà di camelie di Villa Widemann comprende proprio le meravigliose ed antiche cultivar del Verbano.

Le stesse varietà si possono infatti trovare ad Oggebbio (VB) a Villa Anelli, a  Verbania-Pallanza a Villa S. Remigio, nei giardini botanici di Villa Taranto e a Villa Rusconi-Clerici, oltre che a Stresa nel Giardino Botanico dell'Isola Madre.

Le camelie ornamentali, parenti strette della pianta del té (Camellia sinensis), sono elementi del giardino particolarmente eleganti e decorativi in qualsiasi periodo dell'anno. Il fogliame denso, lucido e persistente, i fiori dalle diverse forme, dai colori e dalle sfumature più svariate, ne consentono l'impiego in ogni tipologia di giardino o di parco. Sono arbusti che esigono suoli acidi e possono venire piantati isolati, in gruppi a formare siepi, bordure o disposti a boschetto di grande effetto scenico.



Servizi fotografici 

Per effettuare servizi fotografici nel parco comunale occorre presentare una richiesta all'Associazione Parco Comunale Villa Widemann, consegnandola presso il Comune preferibilmente entro la settimana antecedente al giorno stabilito. Inoltre, i non residenti nel Comune devono effettuare un versamento di Euro 50,00 sul conto corrente aperto presso la Banca Sella di San Germano Chisone, IBAN: IT 98 S 03268 52420 005893338180 , intestato a "Associazione Parco Comunale Villa Widemann". E' necessario allegare la ricevuta del versamento al modulo di richiesta compilato e consegnare il tutto presso gli uffici comunali, oppure trasmettere a mezzo posta ordinaria, a mezzo fax (012158607) o a mezzo e-mail.

Per informazioni rivolgersi al Comune di San Germano Chisone (0121/58601)



Documenti allegati:
Richiesta di autorizzazione al servizio fotografico


Il Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale, ubicato nel centro del paese e all’interno del Parco Comunale Villa Widemann (17.267 mq), faceva parte delle proprietà di Vittorio Widemann titolare del locale cotonificio chiuso nel 1977. Oggi il Parco Comunale  è un  significativo esempio di Parco cittadino sul tipo di quelli inglesi, largamente fruibile per la sua collocazione nel centro del paese (486 s.l.m.), sulla destra orografica del torrente Chisone, a circa 50 Km da Torino. La villa, fino al 1980 era la dimora dell’industriale e ricalca infatti l’impianto delle residenze padronali dell’epoca (1940), di influsso anglosassone.

Il Palazzo è stato acquisito dal Comune nel 1979, poiché faceva parte, come di è detto, delle proprietà di Vittorio Widemann, titolare dell’omonimo  cotonificio locale. La villa è stata acquistata dall'Amministrazione Comunale nel 1979, alcuni anni dopo la morte del proprietario e la chiusura dello stabilimento tessile, per adibirla a sede del Municipio e Parco attrezzato aperto al pubblico, largamente fruibile per la sua collocazione nell'abitato di San Germano.

L’edificio si sviluppa su due piani fuori terra secondo un impianto asimmetrico ad L.

Le principali caratteristiche dell’edificio padronale,  sono il travertino  nella parte esterna, il tetto a coppi alla piemontese, ed i porticati al centro delle due facciate principali, sormontati da terrazzi sorretti da colonne in marmo. All’interno i materiali  dominanti sono il legno e il marmo.

Un corpo edilizio monoblocco si protende ad est verso il Parco con un portico sagomato scandito da colonne  in granito  che sorreggono un terrazzo. Rispetto al fronte occidentale dell’edificio, verso l’abitato l’ingresso alla villa è coperto da un secondo protiro quadrangolare a campata unica, sormontato dalla balaustra del terrazzo al primo piano e ingentilito da un’ampia aiuola e da rose rampicanti.

In questo contesto si svolgono le attività pubbliche più significative: nel Parco, oltre al palazzo comunale, vi hanno sede un ambulatorio polivalente, l’ufficio postale ed un centro visite per le attività didattico-culturali legate ai percorsi guidati.

Utilizzo attuale: Municipio; sede di alcune associazioni, del museum Skirochon e della Sala Widemann. Donne e lavoro;  spazi dedicati ai laboratori didattici.

Alla fine degli anni ‘90, il patio dell’edificio volto a mezzogiorno è stato infatti trasformato in una sala per incontri, e laboratori didattici riguardanti in particolare l’ambiente, nonché come  sede dell’Associazione Le Ali Spiegate.

Vincoli ai sensi del D.L 42/2004

Strumenti urbanistici attuali: P.R.G.

Indirizzo: via Scuole n. 9, tel. 0121/58601;  fax 0121/58607;




Il museum Skirochon

Il Museo, ubicato nel Parco Comunale e all’interno di Villa Widemann, sede del Municipio, documenta in sintesi l’origine dello ski partendo dai suoi albori per proseguire sul filo della storia e giungere alla nascita della stazione sciistica di Sestriere, a cui è legata la fabbrica sangermanese di ski Rochon, prima ed unica nel Pinerolese.

L’esposizione, che si è avvalsa di reperti originali e della documentazione conservata da Dina Pons, ultima erede della Ditta Rochon, mostra gli antichi processi di fabbricazione degli ski.
Il laboratorio artigiano di San Germano Chisone produsse infatti attrezzi lignei per sciatori durante un trentennio, dal 1930 al 1960, contemporaneamente allo sviluppo della stazione sciistica sportiva del Sestriere; fu anche fornitore del 3° Reggimento Alpini di Pinerolo.
Tre le sezioni espositive: lo ski nel corso dei secoli, Sestriere e la diffusione degli sports sulla neve nelle valli limitrofe, ed infine la storia della ditta Rochon nei suoi 35 anni di attività.

L’itinerario proposto, oltre alla pionieristica produzione e alla ricostruzione dell’atmosfera dell’epoca, vuole mettere in luce alcuni aspetti culturali e sportivo-ricreativi che uniscono l’uomo al territorio di queste vallate alpine. Una sezione audiovisiva è correlata al percorso museale.

Filmati disponibili:
  • Ski, Sestriere, San Germano Chisone sul filo della storia
  • Terre di frontiera, Terre di libertà. L’identità delle valli olimpiche 
  • Sentiero verde. Itinerari nel Parco Comunale Villa Widemann
All’interno del Museo è anche presente La Sala Espositiva La Fabbrica. Donne e lavoro. Questa Sala, raccoglie parte degli oggetti dell’ex Museo Valdese, che affrontava la tematica del lavoro in alcune sue componenti territoriali, sottolineando in particolare gli aspetti legati alla condizione femminile.

L’attuale allestimento ne sintetizza fedelmente i contenuti, soprattutto per quanto riguarda la storia del cotonificio Widemann, con l’intento di conservarne la memoria. I reperti sono stati catalogati  e donati dal Concistoro della Chiesa Valdese nel 2009.

Visite giornaliere su appuntamento:
tel. Municipio 0121.58601
 



   Il Territorio
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